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A partir minuto 27
Quanta dolcezza, quanta delicatezza nell'abbraccio tra Papa Francesco ed il piccolo Emanuele!
e solo dopo il lungo abbraccio silenzioso se ne scopre la vera portata...
non è solo la comprensione che potrebbe avere un nonno davanti alla
titubanza di un nipotino a parlare davanti a tanta gente.
E' molto
di più sia da parte del piccolo Emanuele che non piange per timidezza,
ma perché (si saprà dopo) incapace di esprimere il terribile dubbio che
lo attanaglia: quale può essere la sorte del suo papà ateo deceduto da
poco;
sia da parte del Papa, che lo ascolta con attenzione,
sottovoce con calma lo rassicura, lo accarezza, non sottovaluta il suo
problema, lo consola e soltanto successivamente, spiegando di avere
chiesto il permesso a Emanuele di poter riportare pubblicamente la
domanda da lui sussurratagli all’orecchio, si rivolge a tutti e dice:
«Magari potessimo piangere come Emanuele quando abbiamo un dolore nel
cuore. Piange per il suo papà che è venuto a mancare e ha avuto il
coraggio di farlo davanti a noi perché c'è amore nel suo cuore, il papà
era ateo ma ha fatto battezzare i quattro figli, era un uomo bravo. È
bello che un figlio dica del suo papà "era bravo”. Se quell'uomo è stato
capace di fare figli così era un uomo bravo. Dio è fiero del tuo papà
... Dio ha un cuore di papà, tuo papà era un brav'uomo, è in cielo con
Lui, stai sicuro. Dio ha un cuore di papà e davanti a un papà non
credente che è stato capace di battezzare i suoi bambini, Dio sarebbe
capace di abbandonarlo? Dio sicuramente era fiero di tuo papà, perché è
più facile essere credente e far battezzare i figli che non essere
credente e far battezzare i figli. Prega per tuo papà, parla con tuo
papà. Questa è la risposta».
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